Il trimestrale cartaceo di Quinte Parallele è la naturale continuazione dell'attività di divulgazione che viene fatta sul web quotidianamente da tutta la redazione. Carta e digitale non sono per noi antitetici ma complementari: l'unico obiettivo è sempre quello, far innamorare tutti della bellezza della musica d'arte.
All'interno dei nostri trimestrali troverete una sezione con articoli dedicati ad un unico tema e una sezione di attualità con interviste e recensioni di alcune delle figure più interessanti del panorama musicale.
Quasi tutti i compositori hanno lasciato scritto qualcosa di non finito, a cui mancava qualcosa. Alcuni sono rimasti appunti sparsi, idee non fiorite.
Altre opere invece sono diventate vere e proprie leggende proprio a causa di questa loro incompiutezza.
Per questo abbiamo deciso di dedicare il nostro prossimo numero alle "Storie Incompiute". Non si tratta solo di analizzare i brani a cui manca qualcosa, sia un finale, un ultimo movimento, alcune battute: il nostro intento è stato quello di scandagliare il motivo per cui queste opere sono rimaste incompiute, le motivazioni dei compositori, e perché no, abbiamo anche voluto dare uno sguardo al lavoro di chi invece ha provato a mettere la parola fine su alcuni di questi capolavori. Arricchendo questo lavoro con aneddoti e leggende che aleggiano sulla storia di alcuni di questi capolavori.
La parte monografica
La parte monografica ripercorre la storia delle grandi incompiute in un percorso cronologico che va da Bach a Luciano Berio:
- L'Arte della Fuga, di Johann Sebastian Bach
- Requiem, di Wolfgang Amadeus Mozart
- L'Incompiuta e le incompiute di Franz Schubert
- La Nona di Bruckner
- Mysterium, di Alexander Skrjabin
- La Decima di Mahler
- "La Maledizione della Nona"
- Turandot di Giacomo Puccini
- Lulu di Alban Berg
- Il lavoro di "ricomposizione" di Luciano Berio
Contenuti speciali
In occasione dei 100 anni dalla morte di Claude Debussy, abbiamo chiesto al maestro Enrico Pieranunzi, che al compositore francese ha appena dedicato un incisione, di raccontarci cosa dice oggi ad un jazzista la sua musica.
Abbiamo inaugurato poi una nuova rubrica, dedicata alla musica contemporanea e a chi ne è protagonista, partendo da Silvia Colasanti, docente al conservatorio di Benevento ed autrice di opere dal successo sempre maggiore. Infine abbiamo raccolto in due recensioni alcune delle più interessanti novità discografiche attuali, Invisible Landscape del Trio Parsifal e Steps di Peter Seabourne.
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Leonard Bernstein è considerato, a ragione, uno dei personaggi più influenti della storia della musica del
novecento.
In una speciale classifica della rivista Classic Voice è arrivato secondo tra i più grandi direttori d’orchestra di sempre, dietro solo a Carlos
Kleiber.
Il suo estro, il suo genio, la frenesia e l’incredibile voglia di fare lo hanno reso “Il più grande pianista tra i direttori, il più grande direttore tra i compositori, il più grande compositore tra i
pianisti”.
Per questo, in occasione dei centro anni dalla sua nascita, abbiamo deciso di dedicare a lui il nostro prossimo numero.
La parte monografica
Per parlare di un personaggio così non ci si può limitare ad un solo aspetto; per questo abbiamo deciso di dedicare un articolo per ciascuno dei tanti Bernstein, o Lenny come lo chiamavano gli amici e i fan, che hanno reso questo enorme servizio alla storia della musica:
Nel 2018 ricorrono anche i 50 anni dalla morte di Mario Castelnuovo-Tedesco, ed abbiamo deciso di dedicargli uno speciale omaggio a cura di Emanuele Franceschetti. Abbiamo poi avuto anche l’occasione di incontrare il Maestro Prosseda, che in una lunga intervista ha ripercorso la sua carriera e dato anche qualche anticipazione importante sulle sue prossime iniziative. Chiudono la rivista due recensioni discografiche: l’integrale delle Sinfonie di Bernstein dell’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano e le musiche da camera di David Collins, incise da Alessandro Viale e Rebecca Raimondi.
La rivista sarà disponibile dal 24 Settembre; per leggere un'anteprima, clicca qui
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Lo scontro tra le due superpotenze mondiali passato alla storia come guerra fredda è stato uno degli eventi epocali del secolo scorso. I riflessi di questo clima di
tensione, di costante sfida per la supremazia tra i due blocchi ha avuto inevitabilmente riflessi anche sulla creatività di chi quella guerra l'ha vissuta. Per questo abbiamo deciso di dedicare a
questo tema così complesso e spinoso, ma al tempo stesso affascinante, la nostra prima pubblicazione.
Accanto alla parte monografica, dedicata appunto alla vita dei musicisti principali dei due blocchi, troverai una parte di miscellanea con articoli selezionati con
cura tra i nostri migliori inediti, interviste e recensioni per chiudere in bellezza. Qui sotto c'è l'indice, e nel caso volessi un piccolo assaggio, clicca qui.
Monografica
6 Le diafonie staliniste di Shostakovic
19 Aaron Copland, ritratto politico di un compositore non comune
30 L'inno imperfetto: storia di un quasi arresto
34 Leonard Bernstein: The Age of Anxiety
44 Storia di uno Sputnik americano
Miscellanea
50 Liszt e l'opera d'arte come fonte di ispirazione
57 Guida all'opera: il Flauto Magico di Mozart
68 Razionalità e demonico in musica nel Doktor Faustus
74 Il borghese gentiluomo
Ritratti e Recensioni
78 Lydia Goehr
81 Nicola Guerini
84 From darkness to light di Vladimir Ashkenazy e Catherine Hewgill; A Bohemian Rhapsody di Nicola Guerini e Ilya
Gringolts; L'arte della composizione musicale di Hindemith; Rio di Gian Marco Ciampa
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